Fornero per sempre

Pensioni che buffonata

Il segretario dell’economia Pier Paolo Baretta, solo il 4 settembre scorso, era intervenuto con dovizia di particolari, per spiegare come si sarebbe fatta la riforma della previdenza. Baretta era persino convinto che si sarebbe speso molto meno di quanto stimato dal presidente dell'INPS Tito Boeri. Tempo poche ore ed al forum Ambrosetti il ministro del Lavoro Giuliano Poletti era parso meno convinto del sottosegretario all’Economia. Poletti aveva si confermato l’intenzione del Governo di lavorare ad una revisione dell’età pensionabile per creare occupazione oltre che rimediare agli effetti della legge Fornero. Ma, stando alle sue parole, la legge di stabilità non dava alcuna garanzia, a riguardo, anzi. L'esecutivo avrebbe avuto intenzione di mettere sul piatto non più di un miliardo di euro, una cifra considerata da molti come troppo esigua per riscrivere la Legge Fornero e concedere una flessibilità senza eccessive penalizzazioni sugli assegni. Anche se lo spirito del governo sarebbe dovuto essere quello di aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro, ci si è ripensato. La verità l’abbiamo appresa da Repubblica lunedì mattina, a mene di tre giorni dalle dichiarazioni di Baretta. Il titolare del ministero economico, Pier Carlo Padoan ha completamente smentito il suo sottosegretario, in quanto non ci sono le risorse necessarie per annullare gli effetti della riforma del governo Monti. "Entro il 2021 la legge Fornero permetterà un risparmio di spesa di quasi 80 miliardi di euro, anche se circa 12 se ne sono già andati per fronteggiare l' emergenza dei lavoratori cosiddetti esodati, finiti per effetto di accordi sindacali fuori dalle aziende e rimasti, con l' aumento dell' età pensionabile, anche senza l'assegno pensionistico". Un capolavoro per cui non si potrà far niente, ci dispiace. La strategia del governo manterrà inalterata la riforma Fornero e aprire una trattativa con Bruxelles per avere margini di flessibilità sui conti. Non che la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, non sia importante, ma il governo non intende affrontarla quest' anno. E poiché tutto dipende dalle condizioni economiche in cui il governo si troverà, escludiamo pacificamente fin da ora che anche nel prossimo anno Renzi, possa mettere mano alla riforma delle pensioni. Questo non gli impedirà di continuare a prometterla comunque, state pur tranquilli.

Roma, 7 settembre 2015